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Zitta.

Gira per casa senza dire una parola.
Apre uno sportello, fruga in un cas set to.
Non trova nulla...
Ma resta zitta.

Ora si gira un elastico delle calze tra le mani
e sta zitta.
Le ho chiesto se vuole mezza mela.
Se vuole fare un giretto fuori.
Niente.

Le ho letto una poesia che è su «la Ludla»:
mi ha fatto un accenno di sorriso e basta.
Accarezza con le mani i fiori della tovaglia,
tenta di raccoglierli.
Si manda via una mosca senza dire niente.

E ormai mezzogiorno:
«Hai fame mamma, vogliamo apparecchiare?».

Prende ii cucchiaio, lo sposta di qua, di la,
di qua e di la del piatto.
«Mangia,mamma, che ti si raffredda...».
La mamma oggi si e scordata anche
come si fa a mangiare.
 


Poesia inclusa nella raccolta Caramëli ad mênta, pubblicata dalla Stilgraf (Cesena, 2011)
per l’Associazione «Istituto Friedrich Schürr».


Per gentile concessione di  www.dialettiromagnoli.it