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Mattia Ferraris
Al bal a palchét du Sinquantìn
 audio off-line Il ballo a palchetto del 1951


Nel 1951 (qualcuno era ancora in fasce)
alla festa del paese c'era in piazza
il ballo a palchetto tutto addobbato
alla domenica per poter ballare.



Tutto in un colpo viene un temporalone
che fa un gran fracasso mentre tira il tuono
e viene su un vento dell'accidemboli
che fa tremare il palchetto come se gli fossero venuti i suffumimici.



Un temporale mai visto che in due ore maledette
butta il ballo con le palle in aria e ... gli barba le ghette
e tutti gli assi volavano un pò sulla piazza e un pò sulla strada
e tutti scappavano e chi era in giro cercava di andare a casa.



La gente finito il temporale diceva
'altro che il maestro Angelini... aspetta che arrivi!'



e qualcuno rideva e c'era anche chi piangeva
mentre in campagna qualche carro era andato giù da una riva.


Ma in quattro e quattr'otto quattro giovanotti volenterosi
hanno incominciato a raccogliere i pali che il vento schifoso aveva buttato giù.
Poi degli altri ragazzi gli hanno dato una mano
per mettere  aposto tutto l'ambaradan.



E così non subito quella sera ,ma il giorno dopo
la vita del ballo si è rifatta e si è formato un andirivieni
di gente che andava e veniva contenta come uno storno
di poter ballare e poter divertirsi fino al primo chiarore.


E Angelini dirigeva e l'orchestra suonava
tutti si divertivano e la gente ballava
ballava il tango e la mazurca
mandando il temporale e gli invidiosi fin sulla forca.